L’ora del caffè
Marta vuole buttarsi in nuovi progetti, e ci sono giorni che quasi dimentica tutto quello che le cammina dietro, le giornate le scorrono addosso e a sera le sembra quasi di avere un altro nome. “Si può ricominciare , io l’ho fatto” mi dice, ed io le credo, eppure alla domanda come stai, il viso si ferma, i pensieri si congelano. Puoi liquidarmi con un bene grazie, ma sia io che te sappiamo quanto ci costa mantenere sempre quella compostezza.
Tutto si affolla su di te in un attimo presente e passato, e in pochi secondi quelli di una risposta, devi riuscire a dare una attribuzione di senso al tuo ora, lo stesso che pensavi ti fossi lasciata alla spalle ieri sera quando sei andata a letto. Si Marta si può ricominciare, si ricomincia sempre quando la mattina infiliamo le pantofole e apriamo le finestre, quando la caffettiera sul gas ci guarda interrogandoci, quando con la tazza in mano ti prendi quel momento in cui sembra tu non stia pensando a nulla, ma invece stai raccogliendo tutta te stessa.
Al mattino il caffè nero odora come il cielo della notte appena macinato.
(Fabrizio Caramagna)
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