Lock-Down

“Dal momento che alla donna è stata riconosciuta nel campo politico la piena eguaglianza col diritto di voto attivo e passivo, ne consegue che la donna stessa dovrà essere emancipata dalle condizioni di arretratezza e di inferiorità in tutti campi della vita sociale, e restituita ad una posizione giuridica tale da non menomare la sua personalità e la sua dignità di donna e di cittadina.” Nilde Lotti 1946
Oggi quasi come una voce di corridoio si sussurra con paura la parola lock-down, che in inglese si traduce con la parola Confinamento. Conosciamo bene cosa significhi essere “confinati”, vivere una condizione di marginalità dalla quale è difficile liberarsi, sentire la frustrazione delle mura di casa che ti si stringono addosso pesanti di doveri e aspettative, essere donne a volte significa confrontarsi con l’oppressione, la marginalizzazione, il controllo, il confinamento, noi lo sappiamo bene e prima della pandemia come si sta stretti nel proprio ruolo. A noi donne forse un secondo Confinamento spaventa più che a gli uomini, perché abbiamo piena consapevolezza che ne pagheremo duramente il prezzo.
1946-2020
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