Vecchiaia al botulino

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Ultimamente vedo pubblicati sempre più spesso video o post, di donne molto over, che parlano della vecchiaia come una nuova e ritrovata giovinezza. Fanno attività straordinarie, hanno ancora fisici e menti che ti danno l’idea di non essere invecchiati. Se da un lato trovo che il messaggio può avere un suo contenuto, e cioè che la vecchiaia non è una condizione di abbandono e dipendenza, che invecchiare non vuol dire attendere di morire. Dall’altra parte vi vedo anche un rischio, il pericolo è quello che si crei una vecchiaia al botulino, fatta di donne “speciali” e non più donne del quotidiano. E’ ormai risaputo e ampiamente studiato in antropologia, che in particolare nelle civiltà occidentali, la sparizione delle tradizioni rituali della morte, ha segnato il passo verso il rifiuto di questa.
Mi domando allora, dover per forza invecchiare bene non ci allontana ancora di più dal comprendere il ciclo della vita? Penso a tutte quelle donne che hanno pulito, accudito, lavorato fino a spaccarsi la schiena, cresciuto figli con il sacrificio, o a donne che hanno mantenuto la linea ogni giorno della loro vita, che si sono nascoste dietro a delle maschere di vite perfette, tutte queste donne se invece volessero sedersi su una poltrona a riposare? Non rischiamo di essere ingabbiate ancora nel mito della donna “eroina”, o così o niente sei una vita ai margini. Credo che ci vogliano togliere la possibilità di rallentare, quante invece di noi vorrebbero invece proprio rallentare, io sono una di quelle, vorrei smettere di essere per forza “speciale”.
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