Pensieri del dopo

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La Donna
(con il figlio di notte, la luna è una falce)
Luna, il cui dolce mistero mi pervade.
Luna, che irrompe in tutte le mie cellule.
Non ha difetti, non sbaglia.
Luna grumo di sangue.
La mia luna è il mio creatore.
Luna non dei ginn.
Luna non di un Dio.
Luna clemente. Utero libero.
Luna tra i miei seni, sulle mie labbra,
nelle vesti, nei passi.
Luna sotto la pelle
nella sua apparizione e splendore trovo rifugio,
mi unisco a lei, mi riconcilio in lei,
luna che fu una ferita e che
un giorno sarà angelo.
Luna di pietra
dove l’amore
legge i volti degli uomini,
luna per la femminilità, il sesso, le avventure, e
i primi desideri,
luna non della terra né del cielo,
una luna per la vita.
(abbraccia il figlio)
Ma ora attorno non vedo nessuno vicino a me,
se non un ragno.
Questa poesia di Adonis la dedico ad una Donna del Dopo, che mi scrive per raccontarmi quanto sia difficile trovare un equilibrio nell’amore, dopo che la tempesta delle violenze sembra passata. Ci sono dei buoni momenti in cui anche si è felici di aver ritrovato il coraggio di amare, ma ci sono anche tanti momenti in cui tutto il tuo passato ti schiaccia, le ombre si muovono e si insinuano nei pensieri, e non riesci a capire quale sia la direzione da prendere. Ti senti sempre un po’ sbagliata, anche quando il tuo istinto ti sussurra all’orecchio. Sarà lui o sarò io? Ne hai vinte di giornate no, ti sei colorata di speranza e voglia di vivere, a te Donna del Dopo, vorrei solo dire che tutto quello che ti sussurra la tua pancia è la tua ricchezza.
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